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Paura-Colore-Cielo

Io, intanto, me ne sto qui
infrattata tra le foglie del lentisco,
bello alto. Sotto c’è un cane che latra.
E’ roba loro.
Sono forte ma
sono incerta.
Perché loro, sono roba di ossa e di pelle,
loro sono roba che sparano a casaccio.
A dire,
che quel cane mi fa sangue,
e, ha,
un bel naso a piombo:
tondo e nero,
e molto, molto più scuro di me.
Che non ho mica il becco giallo.
Io c’ho il becco nero
e piume
come mielata castagna
essendo nata merla,
merla e mimetica.
Però, adesso, ho paura.
Perché lo so,
o non lo so,
e già lo so,
che non mi conviene
di volare in un cielo,
zeppo di spari.
Anche se le ali,ce le ho,
E' che se ne vorrebbero
scappare da sole
e fuggire
oltre ogni sparo,
oltre ogni naso affascinante che latra.
Fuggire ogni dove. Fuggire il lentisco
e pure il cielo.
Infatti il cielo è fatto per celare.
E per celiare, il bastardo!
Che risplende,
risplende oltre,
oltre un emoticon sorriso.
Ma non per me: cervella di merla,
merla che c’ ha, solo due occhi,
due occhi di lato.
Ma che a volte,
a volte riflettono.
Quando gli spari smetteranno,
il mio corpo risplenderà a pensare.
E lascerò il lentisco.
per provare a volare
sperluccicante, a volte,
dentro quel cielo.

Il mio vero Amore

Il mio vero amore inventa finestre,
pianta gelsomini, vizia il suo cane.

Annaffia melograni,
cucina il riso per venti minuti,
lo mescola, se glielo ricordi,
che intanto
scova topolini e sposta muri.

E se gli gira
s’inventa una sorgente
che se la scava pure con le mani

e così, quando abbiamo sete,
c’abbiamo tutti l’acqua fino a casa:

il cane, la finestra, il melograno,
la gelsomina e pure i topolini.

C’abbiamo pure una finestra nuova-nuova
(per gli occhi, le cervella e per il cuore)
che ci ripara larga, quando piove.

Montagne a Sud Ovest

 
Inseguendo montagne incantate a sud ovest
scopro che un esile foglio non sa contenere
l’ infinito profilo celeste.

Così è il mio amore per te: resta negli occhi.